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I numeri 1 Galan e Lebron: "Orgogliosi di essere un esempio"

Nel momento di maggiore popolarità della disciplina, al vertice del ranking mondiale ci sono due ragazzi spagnoli che non sono soltanto dei campioni. Sono anche, e ci tengono a rimarcarlo, degli appassionati di quello sport che è diventato ormai il loro mestiere

di | 24 maggio 2022

Difficilmente il mondo del padel avrebbe potuto ritrovarsi con due ambasciatori della disciplina migliori di Ale Galan e Juan Lebron. Nel momento di maggiore popolarità della disciplina, al vertice del ranking mondiale ci sono due ragazzi spagnoli che non sono soltanto dei campioni. Sono anche, e ci tengono a rimarcarlo, degli appassionati di quello sport che è diventato ormai il loro mestiere.

Ale Galan da Madrid, Juan Lebron da Cadice, in Andalusia, rappresentanto le due anime del Paese dove il padel è già il secondo sport più praticato, dietro soltanto al calcio. Chiacchierare con loro significa entrare in quella dimensione verso la quale l'Italia si sta incamminando. In un certo senso, è come immaginare il nostro futuro ammirando al contempo un presente fatto di talento e grande dedizione.

LA SCELTA DI GIOCARE INSIEME

Ale Galan

“Quando nel 2019 abbiamo deciso di lasciare i nostri rispettivi compagni, ci siamo trovati a pensare che giocare insieme poteva essere una buona soluzione per entrambi. Così, quando ho ricevuto la richiesta di Lebron non ci ho pensato due volte e ho accettato. Sapevo che era il migliore possibile per giocare al mio fianco, e che il nostro progetto avrebbe potuto avere un futuro. Non è solo il fatto di essere arrivati al numero 1 del mondo che ce lo conferma, quanto dimostrare ogni giorno di credere in quello che facciamo, senza avere dubbi. Con l'obiettivo di fare ogni volta dei passi avanti e migliorarci”.

Juan Lebron

“Ho deciso di chiedere ad Ale perché pensavo fosse un giocatore che mi avrebbe aiutato a migliorarmi. Ma non ho deciso da solo, bensì con tutti coloro che mi stanno attorno, la mia famiglia e il mio staff. Fin dal primo torneo insieme, ho capito che avremmo potuto fare qualcosa di grande”.

“Siamo contenti di essere un punto di riferimento nel padel, come per me era stato tempo fa Fernando Belasteguin. Il mondo del padel ci guarda, lo sappiamo e cerchiamo di essere un esempio per i ragazzi, per tutti quelli che ci seguono”.

LA POPOLARITÀ

Juan Lebron

“Sono una persona semplice, vedere la gente che mi chiede autografi e foto è solo un piacere, non è mai troppo e non mi dà affatto fastidio. Quando avrò smesso di giocare e avrò 50 anni probabilmente questa cosa mi mancherà”.

Ale Galan

“Siamo fortunati, perché come dice Juan non siamo tanto popolari da stancarci della popolarità. Anzi, riteniamo che sia un piacere poter essere degli ambasciatori del padel nel mondo. Certo c'è differenza tra la Spagna e gli altri Paesi, perché nella nostra terra il padel ha radici profonde, è già il secondo sport più praticato e la gente ci conosce, fuori un po' meno”.

“Una nota meno positiva è che tutti guardano – ovviamente – al fatto che siamo numeri 1 e dunque a volte ci si sente più sotto osservazione, siamo giudicati per come ci comportiamo in campo e fuori. Ma è inevitabile e si tratta di un dettaglio, la verità è che tutto questo in fondo ci gratifica”.

OBIETTIVO OLIMPIADI, ANCHE GRAZIE AL PREMIER PADEL

Ale Galan

“Quello che trasmetti agli altri deve essere sempre positivo. Non siamo solo numeri 1 ma siamo soprattutto appassionati di questo sport. L'obiettivo per il padel deve essere quello di approdare ai Giochi Olimpici, e credo che con questa organizzazione ci potremo arrivare molto presto”. 

Juan Lebron

“Il Premier Padel porterà il padel a un livello mai visto, sia sul piano della comunicazione che dell'organizzazione. È una sfida stimolante, qualcosa di molto positivo non solo per noi, ma anche per la gente. Io sono felice di queste grandi novità ma voglio soprattutto vedere gli altri contenti, i fan e chi sta a contatto con il nostro mondo tutto l'anno. E questa rivoluzione non riguarderà solo le migliori otto coppie, ma tutti i primi 20, 30, 50 giocatori del mondo. Tutti hanno caratteristiche diverse e i tifosi possono riconoscersi in tanti atleti, ognuno con le sue doti positive da lasciare come esempio. In questo senso la Federazione internazionale sta lavorando molto bene”.

IL TEMPO LIBERO, ROMA, IL CALCIO E NADAL

Ale Galan

“Ci piace stare con la nostra famiglia, anche se non è facile trovare del tempo libero durante la nostra attività nel circuito. A me piace stare molto concentrato su quello che faccio, non sono uno che ha grilli per la testa e mi ritengo una persona tranquilla. Ogni volta cerco di capire come potrò migliorare la tenuta mentale, quella fisica o qualche dettaglio di tecnica. C'è sempre qualcosa da fare quando si parla di sport professionistico”.

“Fuori dal campo mi piacciono il cinema, il teatro, stare con gli amici. Adoro giocare a bowling e mi piace ovviamente seguire altri sport, per esempio il calcio e il tennis. Mi piace identificarmi e confrontarmi con altri sportivi che ammiro e prendere spunto da quello che fanno. Onestamente, sto già sognando il momento in cui il padel potrà essere paragonato al tennis a livello di popolarità. Roma? Qui è tutto fantastico, sia l'area del torneo al Foro Italico, sia la città. E io adoro la cucina romana, dalla cacio e pepe alla carbonara...”.

Juan Lebron

“Il mio sport preferito, padel a parte, è il calcio. Sono un tifoso del Real Betis. Ma mi piace pure il tennis e adoro Rafael Nadal, è un'ispirazione quello che ha fatto nella sua carriera”.

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