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Cremona/Cassetta out all'esordio ma la mentalità è quella giusta

La coppia azzurra esce con qualche rimpianto contro gli spagnoli Moreno/Solbes, ma conferma di avere le potenzialità per stare a certi livelli. La differenza è nei dettagli ma il percorso intrapreso - imbevuto di etica del lavoro – è sempre più convincente

23 maggio 2022

Simone Cremona (sinistra) e Marco Cassetta, protagonisti di un ottimo match all'esordio nell'Italy Major Premier Padel

Rimpianti? Abbastanza. Voglia di tornare a lavorare già da domani mattina per ripresentarsi migliori? Ancora di più. È così che Marco Cassetta e Simone Cremona hanno interpretato da sempre il loro percorso nel padel, provando a spremere tutte le opportunità che si trovano di fronte. Al debutto nel tabellone principale dell’Italy Major Premier Padel non ce l’hanno fatta in termini di punteggio, in particolare in un primo set contro Ernesto Moreno e Miguel Angel Solbes che con un pizzico di fortuna (o esperienza) in più sarebbe girato a loro favore, con quattro palle-break sul 3-2 che gridano vendetta. Ma fa tutto parte di un lungo percorso di apprendimento, e la qualità della partita persa per 7-6 6-2 sulla Grand Stand Arena del Foro Italico resta intatta.

Può essere interpretata come una lezione: di tattica, ma ancora di più di affiatamento, di voglia di continuare a crederci in un tie-break tenuto in bilico fino alla fine grazie a un paio di magie, oppure quando in un batter d’occhio si sono trovati sotto per 5-0 nel secondo set, incapaci di tenere il ritmo del primo. In quel frangente avevano capito tutti, forse anche loro, come sarebbe andata a finire, perché dopo aver scampato il pericolo i rivali hanno lasciato andare il braccio e ogni smash del mancino Solbes è diventato imprendibile.

Eppure il piacentino (Cremona) e il torinese (Cassetta) hanno continuato a provarci, a incitarsi, a lottare con quella pazienza che nel padel serve come l’ossigeno, per dimostrare che anche l’Italia ha – già – le armi per giocarsela in mezzo ai più forti del mondo. Il loro primo break del match non è bastato a riaprire la sfida ma è servito ad allungarla, a regalargli altri cinque minuti nel palcoscenico più importante mai calcato in carriera. Dove puntano a tornare il prima possibile.

Da sinistra: Ernesto Moreno, Miguel Angel Solbes, Simone Cremona e Marco Cassetta

Non siamo del tutto soddisfatti della prestazione – dice a caldo Cremona, cinque volte campione d’Italia e oro con la nazionale agli Europei romani del 2019 –, ma l’esperienza è stata preziosissima. Giocare sul campo centrale di un torneo così importante, in Italia, è un’opportunità che non capita tutti i giorni. Peccato per il primo set: meritavamo qualcosa di più, ma la differenza sta proprio lì. Per compiere il prossimo step dobbiamo imparare a sfruttare certe situazioni. Per il momento non ci stiamo riuscendo. Vuol dire che c’è da lavorare ancora”.

Una parola, lavorare, che ripetono a ripetizione. Perché in Italia sono pochi a farlo quanto loro, come dimostra la scelta di intraprendere un percorso da professionisti al cento per cento, a Torino sotto la guida di coach Raul Rodriguez. “Sappiamo quanto valiamo – dice il classe ‘99 Cassetta, capace di deliziare il pubblico con tweener, volèe smorzate e persino una dormilona tornata nella sua metà campo –, sappiamo quanto lavoriamo per una grande passione e quanto ci piace soffrire per migliorarci giorno dopo giorno. Per questo interpretiamo questa sconfitta come un’occasione di crescita. Mi piace pensare che sia stato come un grande allenamento, in un palcoscenico incredibile. Da qui ripartiamo ancora più carichi, per lavorare in vista dei prossimi obiettivi. Il primo? Giocare costantemente tornei come questo”.

Simone Cremona, piacentino classe 1987

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